Artisti a statuto speciale
Arte e cultura di Trentino, Sardegna, Friuli-Venezia-Giulia, Alto Adige dialogano attraverso un potpourri di colori, forme, stili, tecniche
Artisti A Statuto Speciale è un progetto che nasce due anni fa da Antonello Serra e Paolo Sirena. L’idea di partenza vede il coinvolgimento di due realtà italiane: Sardegna e Trentino. Un pensiero che ha come fulcro, l’obbiettivo di mettere in dialogo, attraverso l’arte e la cultura, due territori geograficamente distanti, ma accomunati dall'autonomia a statuto speciale.
Nel 2015, la realizzazione di questo progetto, avvenne con l’esposizione di opere d’arte di artisti sardi e trentini. La prima mostra fu ospitata presso Torre Mirana a Trento e la seconda presso il Museo di Sa Corona Arubbia (CA). A corredo, furono organizzati diversi eventi che approfondivano usi, costumi, letteratura, musica, enogastronomia di detti territori.
Per il 2017, si prosegue con il coinvolgimento di altre realtà a statuto speciale. Nella fattispecie il Friuli-Venezia-Giulia e l’Alto Adige, con l'obiettivo di estendere l'invito tra due anni - con l’avvento della Terza Biennale a tema - anche a Sicilia e Valle D’Aosta.
Si tratta di luoghi "di confine", che per la loro stessa posizione da sempre sono stati di passaggio e di contaminazione culturale. La storia racconta di periodi di dominazione di un popolo sull'altro, ma anche di integrazione e rispetto tra di loro, dinamiche che hanno contribuito alla formazione di un'identità in cui confluiscono diverse componenti, e per questo peculiare rispetto a quella delle regioni limitrofe.
Identità culturale nel senso più ampio e identità linguistica: da questa consapevolezza, il progetto sotteso alla mostra supera il concetto di confine inteso come barriera perché, come scrive Claudio Magris ne L'infinito viaggiare "Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto definiscono una realtà, un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle, senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte. Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure dall’altra parte".
L'arte, da sempre luogo di dialogo e di incontro, si pone quindi quale trait d'union tra le realtà a statuto speciale che il progetto intende approfondire.
Come afferma Barbara Cappello, presidente Fida, "nel caso specifico di questa biennale 2017 di Artisti a Statuto Speciale, l’identità che si presenta è un insieme di alterità, che si espone liberamente, attraverso le opere d’arte, senza un tema comune da rappresentare artisticamente, affinché si possa sottolineare come la diversità individuale possa essere la costruzione della identità collettiva. Il potpourri di colori, forme, stili, tecniche che caratterizzano questa mostra sono semplicemente l’esempio di caratteri legati agli artisti che sono nati, oppure transitati, o meglio ancora arrivati ed inseriti, o magari emigrati dai suoli a Statuto Speciale. L’essenza che accomuna questa grande ciotola contenete variegati petali di fiori dai colori e forme differenti è il desiderio di diffondere come una fragranza balsamica l’arte e la cultura, facendo in modo che la prima abbia lineamenti di bellezza e la seconda la foggia che traccia nel solco della terra il seme per il futuro, luogo dentro cui cui l’identità culturale, linguistica e gastronomica delle terre di confine divenga un ricco sapere da lasciare a chi verrà, perché di 'prima mano nessuno può conoscere', come Claudio Magris, illustre friulano, scrive".
14/02/2017