Dopo l’alluvione
Interno della chiesa di S. Giorgio a Mezzano dopo l’alluvione (novembre 1966)
Gabinetto Fotografico Nazionale (Roma), Interno della chiesa di S. Giorgio a Mezzano dopo l’alluvione, novembre 1966, stampa su carta alla gelatina sali d'argento, cm 12 x 12. Trento, AFS, Fondo miscellaneo ex Soprintendenza statale
Una chiesa ferita, un gruppo di uomini determinati a liberarla dall’acqua e dal fango. La nostra foto della settimana ci riporta ai giorni terribili dell’alluvione che cinquant’anni fa mise in ginocchio intere comunità, colpite non solo negli affetti e nei beni ma anche nel loro senso di appartenenza ad un luogo e a un contesto. Rilanciamo così anche il tema della tutela del patrimonio culturale dalle calamità naturali proprio mentre il nostro Paese è scosso dall’emergenza sismica.
Tra il 4 e il 5 novembre del 1966, immense ondate si abbatterono su Trento e le vallate trentine, rinnovando l’antico timore nei confronti della violenza distruttrice dell’acqua. In questa occasione, tutto si svolse sotto lo sguardo dei fotografi - dilettanti e fotoreporter come Flavio Faganello, Rodolfo Rensi, Giorgio Rossi, Giorgio Salomon - pronti a catturare in presa diretta i diversi aspetti della tragedia.
L’Archivio Fotografico Storico della Soprintendenza custodisce centinaia di riprese del “durante” e del “dopo” che confermano la straordinaria pregnanza del mezzo fotografico, fermando irripetibili momenti di vita e descrivendo paesaggi inediti da “mondo alla rovescia”. Agli scatti dei fotografi locali si aggiungono quelli a suo tempo ottenuti in copia dal Gabinetto Fotografico Nazionale, che inviò da Roma il proprio personale per documentare la portata del dramma. È il caso di questa fotografia della navata della chiesa parrocchiale di Mezzano, tra le più duramente segnate dalla sciagura. Un’immagine che in queste ore diventa anche un tributo alla ricostruzione.
04/11/2016