Life Franca
Al via il progetto europeo sul tema del rischio idrogeologico in ambiente alpino
"Il progetto muove dall'idea che gli usuali strumenti previsionali non siano sufficienti per intercettare i grandi cambiamenti: quando la situazione è instabile, insicura, servono strumenti che ci aiutino a intercettare le evoluzioni future. Il progetto proverà a usare qualcuno degli strumenti in contesti concreti, non esiste una strada tracciata, bisogna riuscire a intravvedere le diverse possibilità".
E' il professor Roberto Poli, coordinatore del progetto, Università degli studi di Trento, a introdurre a Life Franca, nel corso dell'incontro presso il Muse di Trento. Con lui sono presenti: Michele Lanzinger, Direttore MUSE; Stefano Fait, Direttore dell’Ufficio Pianificazione, supporto tecnico e demanio idrico del Servizio Bacini Montani; Massimo Barozzi, Direttore Tecnico di Trilogis.
Life Franca acronimo di Flood Risk Anticipation and Communication in the Alps, è la piattaforma triennale focalizzata sulla comunicazione del rischio alluvionale e sull’applicazione delle tecniche di anticipazione agli eventi calamitosi. L’obiettivo è di favorire la crescita di una cultura dell’anticipazione e prevenzione dei fenomeni alluvionali nella realtà alpina del Trentino, attraverso l’analisi e la modifica mirata dei comportamenti socioculturali collettivi, delle modalità decisionali e della visione della popolazione nei confronti dei rischi ambientali del proprio territorio. Nella consapevolezza che la sicurezza totale non può essere garantita.
Ma c'è un secondo elemento importante per Poli: "Aiutare sia i decisori sia la popolazione a capire le conseguenze dei comportamenti. Immaginiamo che l'alluvione sia già successa: cosa avremmo dovuto fare in passato per evitarla? - si interroga -. In tutto ciò vanno tenuti presenti due elementi fondamentali: innanzitutto che non esiste il rischio zero, le istituzioni stanno facendo molto ma tutti abbiamo delle responsabilità. Inoltre va sviluppata un'attitudine di cura non solo rispetto alle persone ma anche al territorio - osserva".
Il progetto è focalizzato sull’ambiente alpino. I “casi studio” sono localizzati nella Provincia di Trento e sono individuati in base alla pericolosità alluvionale, alla vulnerabilità del territorio e alle attività economiche prevalenti (industria, agricoltura, turismo). Alcune azioni di LIFE FRANCA interesseranno inoltre l’intero distretto dell’Alto Adriatico (dal Friuli Venezia Giulia al Trentino). I risultati ottenuti potranno essere applicati anche ad altri rischi naturali connessi ai cambiamenti climatici, così come ad altre aree del territorio nazionale.
Gli enti partner del progetto sono: Università degli Studi di Trento - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale e Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica; Università degli Studi di Padova - Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali; Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento; Autorità di Bacino del Fiume Adige; MUSE, Museo delle Scienze di Trento e Trilogis Srl, azienda italiana specializzata in geografia informatica.
LE AZIONI PREVISTE
Per raggiungere l’obiettivo, LIFE FRANCA agirà su diversi fronti, coinvolgendo pubbliche amministrazioni, cittadini e categorie professionali che operano nel campo del rischio alluvionale come geologi, ingegneri, architetti, ma anche giornalisti o assicuratori. I partner del progetto saranno impegnati su più fronti per concorrere a sviluppare una cultura del rischio alluvionale e migliori strumenti di comunicazione.
Il progetto prevede una prima fase di analisi e riorganizzazione di tutti i dati disponibili sul rischio alluvionale a livello trentino condotta da parte dell’Università di Padova.
I dati raccolti verranno utilizzati per la produzione di un set di scenari strategici, utili a valutare gli impatti dei possibili fenomeni alluvionali in chiave futura. Per costruire questi scenari il Dipartimento di Sociologia e di ricerca sociale dell’Università di Trento realizzerà degli incontri che coinvolgeranno i soggetti interessati nelle tre aree di studio selezionate in provincia di Trento. Per promuovere un approccio anticipatorio nei confronti del rischio alluvionale, i cittadini verranno coinvolti in un esercizio sociale detto dei “Tre orizzonti” che li spingerà a proiettarsi negli scenari futuri.
Il partner Trilogis realizzerà un geo-portale che diventerà il punto di riferimento per chiunque voglia avere informazioni aggiornate e corrette sulla situazione idrogeologica della provincia di Trento. Questo strumento servirà a garantire un’ampia diffusione e comprensione dei fenomeni alluvionali e dei rischi connessi. Il portale verrà realizzato utilizzando le banche dati definite e fornite dalla Provincia Autonoma di Trento (Bacini Montani) e sarà diverso da altre piattaforme dedicate tradizionali (ad esempio quelle per le simulazioni idrodinamiche), in quanto non sarà creata un’interfaccia per raggiungere solamente gli esperti, ma diversi gruppi di utenti (amministratori, tecnici, cittadini, giornalisti ecc.). Il geo-portale sarà continuamente aggiornato con dati forniti dai servizi tecnici della Provincia, ma anche dai cittadini (che potranno segnalare anomalie, ad esempio delle opere di difesa idraulica o simili).
Al fine di diffondere un più elevato livello di competenza nel comunicare i rischi del territorio, particolare attenzione sarà dedicata alla formazione e aggiornamento di professionisti, amministratori e giornalisti. Il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento coordinerà quindi una serie di corsi di aggiornamento, differenziati nei contenuti a seconda del target: tecnici, giornalisti, amministratori. Questa formazione mira a creare una rete di professionisti in grado di interpretare e comunicare in maniera corretta a cittadini e stakeholder i diversi aspetti collegati al rischio alluvionale.
Pari importanza verrà data all’educazione e divulgazione nei confronti del mondo scolastico. Il MUSE infatti progetterà attività laboratoriali, escursioni per studenti e un corso di aggiornamento per docenti. Verranno inoltre realizzate mostre itineranti e una serie di incontri per il pubblico con gli esperti, nel contesto informale dei Science Café e di altri eventi ad hoc.
23/11/2016