“Punta Linke. La memoria" vince il premio Aquileia
Un breve trailer del documentario del regista Paolo Chiodarelli
Dopo il Trento Film Festival e la Rassegna Internazionale del Cinema archeologico di Rovereto, il documentario “Punta Linke. La memoria” del regista Paolo Chiodarelli ha partecipato con successo alla sesta edizione di Aquileia Film Festival, dove ha vinto il primo premio. Oltre tremila gli spettatori che hanno partecipato alla serata finale del Festival, svoltosi dal 29 al 31 luglio nell’antica città romana dell’alto Adriatico, e che hanno assegnato il Premio Aquileia al film realizzato da SAP Società Archeologica e Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.
“Punta Linke. La memoria” ripercorre le fasi delle ricerche effettuate da una équipe multidisciplinare composta da archeologi, geologi, guide alpine, restauratori a Punta Linke, a 3629 metri, nel gruppo dell’Ortles-Cevedale, dove il ritiro dei ghiacciai ha restituito strutture e materiali della Prima guerra mondiale. Fra questi una teleferica costruita dagli austro-ungarici per collegare Cogolo di Pejo con Cima Vioz, Punta Linke e gli appostamenti del “Coston delle barache brusade” e assicurare così i rifornimenti ad uno dei punti più alti del fronte. Il delicato lavoro di recupero di questa importante testimonianza della Grande Guerra è stato al centro di un progetto condotto dall’Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Museo “Pejo 1914-1918. La guerra sulla porta”.
Il progetto ha portato l'estate scorsa all'inaugurazione del sito, uno straordinario luogo della memoria, il più alto d’Europa. E anche quest'anno, complice il tempo che favorisce le escursioni in alta montagna, sono numerosissimi i visitatori che da Pejo raggiungono il Rifugio Vioz Mantova e quindi il sito di Punta Linke. Percorrere la galleria strappata al ghiaccio che l'ha imprigionata per cento anni, poter entrare in spazi e ambienti dove i soldati e gli addetti alla teleferica erano costretti a vivere in condizioni estreme e infine gettare lo sguardo sull'immensità del ghiacciaio dei Forni, porta a riflettere su una delle pagine più tragiche e assurde della storia dell'uomo ed è un'esperienza che resta impressa e che difficilmente può essere dimenticata.
L'Ufficio beni archeologici fa parte della Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia di Trento
06/08/2015