Alcide De Gasperi. Da Pieve Tesino all’Europa
Figure e momenti di storia regionale. Ciclo di incontri sulla storia regionale dal 1919 al 1966
Via, piazze, monumenti, sale... non si può dire che gli italiani siano stati ingenerosi nel dedicare segmenti del loro spazio pubblico alla memoria di Alcide Degasperi. Eppure, a fronte di tanta disponibilità celebrativa, molto più lento e faticoso è stato il percorso della riflessione storiografica sullo statista, a lungo ostacolato da paralizzanti pregiudiziali ideologiche. Solo la fine della Guerra Fredda e la parallela crisi della Democrazia Cristiana hanno liberato la riscoperta di un personaggio che oggi stupisce per l’attualità della sua lezione e può finalmente assurgere a patrimonio comune di tutti gli italiani, al di sopra delle logiche di parte e delle preferenze politiche individuali.
Il senso dello stato e della democrazia, la visione dell’Europa politica, la considerazione del ruolo storico dell’Italia, mediatrice fra Mediterraneo ed Europa, il principio politico della laicità (che non è laicismo, ma fedeltà incrollabile agli interessi del popolo, superiori alle logiche di parte): molti aspetti dell’esperienza degasperiana trascendono un punto di vista strettamente storico e si impongono come temi di riflessione per il presente.
“Trentino, italiano, europeo”: l’identità stratificata che Degasperi riconosce in se stesso ci ricorda anche che non possiamo comprenderlo guardando solo ad una fase della sua vita. Tantomeno partendo dagli anni del dopoguerra, quelli che lo consacreranno come primo capo di governo dell’Italia repubblicana e come uno dei padri dell’Europa unita. Bisogna quindi tornare agli esordi di una storia che inizia, piuttosto casualmente, a Pieve Tesino, tra campi e pascoli ai confini del grande impero austroungarico. Seguire le orme della sua formazione e del ricco apprendistato politico esercitato nel Trentino asburgico, in un territorio sospeso fisicamente e culturalmente tra nord e sud, tra Italia e Mitteleuropa, tra Otto e Novecento. Andare oltre l’etichetta di “lunga vigilia”, da egli stesso coniata per dimenticare i lunghi anni trascorsi da emarginato politico sotto fascismo. Trovare le radici di una fiducia nella democrazia che sopravvive a due guerre mondiali, alla fine di mondi antichi e di devastanti abbagli totalitari e che giunge a sviluppare la visione di un modo nuovo di concepire il rapporto tra gli Stati in Europa.
Degasperi sta qui, in questo percorso attraverso gli snodi principali, le contraddizioni, ma anche le grandi eredità di quel secolo breve, non remoto ma già lontano, a cui il nostro presente incessantemente chiede spiegazioni e, talvolta, giustificazioni.
Di queste temi ne discute a Trento mercoledì 14 dicembre 2016, alle ore 17,30 (“Sala degli Affreschi” della Biblioteca comunale, via Roma 55), Marco Odorizzi. L’incontro è organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino.
Nato a Trento nel 1987, Marco Odorizzi ha iniziato a lavorare per la Fondazione Degasperi nel 2014, dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze storiche presso l’Università di Trento con una tesi di ricerca sui rapporti tra Stato e Chiesa nel Trentino asburgico a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Nella Fondazione ha ricoperto l’incarico di curatore del Museo Casa Degasperi e, da settembre 2014, anche del Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulantato “Per Via”.
Il 12 febbraio 2016 è stato nominato direttore della Fondazione Degasperi.
Ingresso consentito fino all’esaurimento dei posti a sedere.
L'incontro si terrà nella “Sala degli affreschi” della Biblioteca comunale di Trento
Per i docenti della scuola trentina, questo ciclo di incontri è riconosciuto quale corso di aggiornamento. Gli interessati possono richiedere il modulo di iscrizione inviando una mail a: info@ba-csseo.org
organizzazione: Biblioteca-Archivio del CSSEO