Banda Cittadina di Mezzolombardo
Secondo appuntamento domenica 12 luglio con «A BANDA LARGA», la rassegna promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il Corpo Musicale “Città di Trento” che si propone di offrire ai residenti e agli ospiti della città un'occasione per conoscere il patrimonio culturale del Trentino in alcune delle sue forme più popolari e diffuse.
Il secondo concerto dell'edizione 2015 avrà per protagonista la Banda Cittadina di Mezzolombardo che sarà sul palcoscenico del Giardino S. Chiara in via S. Croce a Trento a partire dalle ore 21,00.
La Banda musicale costituisce una presenza costante nella vita culturale della borgata rotaliana, con radici storiche profonde che risalgono al 1843. Nata come momento di aggregazione popolare, si è poi evoluta in modo tale da diventare un punto di riferimento per la formazione musicale e culturale dell'intera comunità. La Banda, che nell'aprile scorso si è classificata al secondo posto al XIII Concorso Bandistico biennale “Città di Scandicci”, è composta da 40 musicisti diretti dal M° Gianni Muraro.
Il programma del concerto in calendario a Trento per la serata di domenica 12 luglio si presenta vario e interessante. Ci sono brani originali per banda, tra cui una composizione del famoso maestro Jan Van der Roost, e un'altra del compositore italiano Sandro Satanassi. Philip Sparke, altro nome noto in campo bandistico, ha arrangiato invece la colonna sonora del film d'animazione Brave (Ribelle). Molto intensa è l'altra colonna sonora proposta, Sette anni in Tibet, del compositore americano cinque volte premio Oscar, John Williams. Completeranno il concerto altre melodie che spaziano dalla marcia al jazz.
I riflettori del Giaradino d'Esate si accenderanno domenica 12 luglio sul primo concerto della rassegna «A BANDA LARGA» alle ore 21,00. All'esibizione della Banda Cittadina di Mezzolombardo il pubblico potrà assistere gratuitamente.
Banda Sociale di Mezzolombardo
dir. M° Gianni Muraro
Nel centro della Piana Rotaliana, all'imbocco con la valle di Non, Mezzolombardo conserva una lunga tradizione musicale, maturata soprattutto all'interno delle sue chiese dotate di organo già sul finire del Cinquecento. Più tardi, nell'Ottocento, la vita musicale prende forme e contenuti prima sconosciuti: allontanandosi progressivamente da quella funzione riduttiva che l'aveva confinata negli ambienti ristretti degli aristocratici e delle chiese, la musica diventa piano piano oggetto di pubblico consumo. Protagonisti assoluti di questo nuovo costume sono i dilettanti filarmonici o bandisti che, associati, si fanno carico di rispondere alla domanda sempre più articolata di musica nel contesto sia sacro che profano. È il 30 settembre 1843 quando, nella sede dell'Imperial Regio Giudizio Distrettuale, i deputati filarmonici (con a capo Romedio de' Scari), il sindaco e il decano, sottoscrivono l'atto di nascita della banda.
Ma l'attività s'interrompe solo cinque anni dopo e per un ventennio della banda si perdono le tracce, pur continuando i suoi componenti (singolarmente o a gruppi) a rallegrare con i loro suoni la vita del borgo. Siamo nel 1882 quando un progetto culturale più definito porta all'approvazione dello statuto per la Società della Musica Banda; nell'86 i suonatori sono 43 e si fanno carico del servizio liturgico (istruzione del coro e organista) e dell'educazione musicale nella scuola pubblica.
Coinvolta nelle manifestazioni nazionalistiche dei primi Novecento, è stata affiliata per qualche anno al Corpo Pompieri, fino al riassestamento istituzionale del 1902 che la restituisce alla propria autonomia. La prima vera interruzione dell'attività è per lo scoppio della Grande Guerra e la ripresa, nel '21, avviene per merito di un personaggio chiave non solo per Mezzolombardo, ma per l'intera vita bandistica provinciale, Guido Gallo, poi primo presidente della Federazione bande trentine.
L'ascesa del fascismo condiziona la vita del complesso che si pone, non senza qualche resistenza, al servizio della nuova ritualità nazionalistica. Obbligatorio l'inserimento nell'Opera Nazionale Dopolavoro e lo studio degli inni ufficiali, da "Faccetta nera" a "Giovinezza". Ma al di là della politica, continua anche lo studio serio, tanto da far guadagnare al complesso i complimenti del pubblico alla Fiera di Milano nel 1929.
I fatti tragici della politica internazionale fra il '35 e il '45 fermano nuovamente gli strumenti, che riprendono a suonare nel '45 per merito di Valerio De Concini, figura di maestro poi apprezzata da tutto il mondo bandistico trentino. L'organico è quello della media banda, il repertorio cura particolarmente pagine impegnate del melodramma italiano (Norma, Cavalleria rusticana, Aida, La forza del destino, ecc.).
Nuova pausa nel '56 e ripresa tre anni dopo per l'operosità di Federico Marini e la bacchetta di Guido Gallo. Con una nuova direzione (presidente è sempre l'avv. Vittorio Foradori) ed un rinnovato statuto, l'"Unione e Progresso" (il vecchio nome riconfermato), la storia riprende ad articolarsi come sempre in servizi e concerti, una quindicina di prestazioni all'anno. A cavallo degli anni Settanta la banda conosce un periodo di stanchezza e Guido Gallo si ritira nel '73, quando il testimone passa a un bandista particolarmente dotato, Mario Pisetta, che lavora soprattutto per ridar fiato all'istituzione, promuovendo corsi di avviamento fra i giovani, affidati a specialisti e finanziati dal Provveditorato.
Il resto è storia di oggi: a Pisetta subentra nel 1983 Franco Sozzi, che porta una ventata di novità soprattutto nel repertorio aperto anche a ritmi moderni. Al 1985 risale l'avvicendamento con Aldo Ruffo, la cui professionalità e competenza nella direzione bandistica hanno ulteriormente migliorato l'aspetto tecnico e lo stile interpretativo della banda.
Dopo Walter Marini e Gianni Mascotti, dal 2006 alla guida del complesso vi è il Maestro Gianni Muraro.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara