Dana Zemtsov e Michela Spizzichino
Viola e Pianoforte
Programma
J. N. Hummel (1778-1837)
Fantasia op. 94 in sol min.
M. Bruch (1838-1920)
Romanza in la min. op. 42
Andante sostenuto
A. Piazzolla (1921-1992)
Grand Tango
P. Hindemith (1995-1963)
Sonata op. 11 n. 4
Fantasie – Thema mit Variationen – Finale (mit Variationen)
M. Kugel/Paganini (1946*)
Carnevale di Venezia
Il mondo dei giovani talenti non finisce di stupire: tastiere e corde continuano a vibrare ben oltre i limiti della sfrontatezza e delle possibilità espressive appena stabilito da un volto e da un nome nuovo rilanciando la sfida. Questa volta la linea estrema interessa uno strumento spesso lasciato al servizio di altri in complessi multipli come il quartetto o il quintetto. Stiamo parlando della viola e di una sua nuova regina Dana Zemtsov nata nel 1992 a Città del Messico e poi perfezionatasi in Olanda nel Conservatorio di Maastricht con Michael Kugel. Il temperamento, il suono caldo e profondo, la tecnica e l'intonazione smagliante l'hanno in pochi anni portata nella costellazione dei grandi talenti della musica, chiamata a suonare al Concertgebouw (Amsterdam) e alla Carnegie Hall (New York) chiamata sempre più spesso a collaborare con Janine Jansen e subito impegnata per tre registrazioni dalla Classics Canale Records. La consacrazione assoluta è recentissima: nell'ottobre del 2016 i soci dell'Associazione Italiana della viola sceglievano proprio lei, Dana Zemtsov a rappresentare le nuove generazioni in qualità di Ospite Principale al 43o Congresso Internazionale della Viola di Cremona che vedeva la partecipazione di 400 violisti provenienti da 14 paesi del mondo. La pianista Michela Spizzichino, apprezzata solista, ha acquisito negli anni una notevole esperienza nella musica da camera affrontando i più svariati repertori, dal barocco agli autori contemporanei collaborando con diversi e prestigiosi solisti. Perfezionatasi con Antonio Bacchelli, Alessandro Specchi, Aldo Ciccolini, Murray Perahia..., tiene corsi e seminari sulle tecniche per lo studio pianistico, la lettura a prima vista, la musica cameristica.
La première veneziana del Tancredi di Rossini (Teatro La Fenice, 1813) era stata, nelle parole di Stendhal, «una follia, un vero furore, come dice quella bella lingua italiana creata per le arti» tanto che «dal gondoliere al nobile, tutti andavano ripetendo Ti rivedrò, mi rivedrai…». Lo stesso si sarebbe potuto dire del successo che l’opera conobbe in diverse città tedesche a partire dal 1816, anno in cui dilagò la “febbre rossiniana”, manifestatasi in diverse forme: il risuonare delle melodie per le strade, trascrizioni dei passi più celebri, parodie e omaggi da parte di vari compositori. La Fantasia op. 94 (1820) di Hummel è un pot-pourri di “hit” operistiche in cui compare proprio Di tanti palpiti, cabaletta di Tancredi nell’omonima opera di Rossini, e diverse arie celebri di Mozart tratte dal Don Giovanni, Così fan tutte e dal Ratto dal serraglio.
Similmente, anche Paganini si ispira a una melodia popolare: dalla canzone veneziana “O mamma, mamma cara” si sprigionano infatti le variazioni virtuosistiche del Carnevale di Venezia (1829), qui nella trascrizione per viola di Michael Kugel (1946*).
Composta nel 1874, la Romanza op. 42 di Max Bruch era stata pensata in origine come primo movimento del suo concerto per violino, ma impossibilitato a continuarne la composizione decise di pubblicare l’opera in forma di romanza con orchestra dedicandola ai violinisti Robert Heckmann e a Joseph Joachim che lo aiutarono nella stesura della parte solistica.
Un salto nel Novecento conduce al Grand Tango (1982) dell’argentino Astor Piazzolla, un brano composto in origine per violoncello ed espressione del “nuovo tango”, una corrente che unisce la tradizione di questo ballo argentino e sonorità jazz.
La Sonata per viola op. 11 n. 4 (1919) di Paul Hindemith coincide con la decisione del compositore di passare dal violino alla viola, strumento di cui fu un grande virtuoso e a cui dedicò una buona parte del suo catalogo di musica da camera.
organizzazione: Filarmonica di Trento