Made in Italy
Altre Tendenze
di e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani
produzione Babilonia Teatri – Operaestate Festival Veneto
Crudo e sconvolgente, «MADE IN ITALY»non racconta una storia, ma affronta in modo ironico, caustico e dissacrante le contraddizioni del nostro tempo. Ci presenta il Nord Est italiano degli anni precedenti la crisi, ritraendolo come fabbrica di pregiudizi, volgarità e ipocrisia. Uno straordinario produttore di luoghi comuni sciorinati come litanie, e di modelli famigliari ispirati al presepe ma pervasi da idoli mediatici, intolleranza e fanatismo.
Lo spettacolo procede per accumulo, fotografa, condensa e fagocita quello che ci circonda: i continui messaggi che ci arrivano, il bisogno di catalogare, sistemare e ordinare tutto. Procede per accostamenti, intersezioni e spostamenti di senso. Le scene non iniziano e non finiscono. Vengono continuamente interrotte, morsicate. Le immagini e le parole nascono e muoiono di continuo. Gli attori non recitano. La musica è sempre presente e detta la logica con cui le cose accadono. Come in un video-clip.
«MADE IN ITALY»è un groviglio di parole, un groviglio di tubi luminosi e di icone. Per un teatro pop, per un teatro rock, per un teatro punk. Un teatro carico di input e di immagini: sovrabbondante di suggestioni, ma privo di soluzioni.
In scena ormai da un decennio, ha ottenuto il Premio “Scenario” nel 2007 in quanto ritenuto dalla Giuria «Spettacolo apprezzabile per compiutezza, in cui la comicità non è ottenuta dal meccanismo televisivo della barzelletta, ma dalla durata dell’elenco e dalle impercettibili ma fortissime variazioni, grazie a una sensibilità per le virtù e le potenzialità della parola che si fa maestria del contrappunto musicale. Strutture verbali semplici ma efficacissime fanno sbottare il riso e la percezione del non senso, in un lavoro che coniuga sapientemente stilizzazione interpretativa e parossismo gestuale. Con un ritratto spietato delle “sacrosante” manifestazioni del tifo calcistico e delle telecronache enfatiche e patriottarde, normalmente rese impercettibili dalla generale assuefazione. Un lavoro dove si infrangono con sagacia e leggerezza tabù e divieti, per rilanciare anche il teatro oltre gli schemi e i conformismi.»
Lo spettacolo ha ottenuto nel 2008 anche la Nomination ai Premi Ubu quale miglior novità italiana nel settore della drammaturgia di ricerca e nel 2010 il Premio 'Vertigine' attribuitogli dalla Giuria internazionale con la seguente motivazione: «Fin dal titolo 'Made in Italy', il lavoro del gruppo Babilonia Teatri mostra una coscienza profonda della dimensione teatrale. Un artista è necessariamente parte della società: 'Made in Italy' rappresenta sia una autoanalisi del proprio essere un gruppo di teatro italiano, sia un modo di rispecchiare importanti temi del nostro tempo. Babilonia Teatri li affronta con gli strumenti specifici del teatro. Questa produzione non fornisce risposte didattiche a questioni cruciali di ordine sociale, piuttosto offre un ripensamento del teatro stesso. Il modo con cui viene usato il linguaggio, recitato il testo, mosso il corpo sulla scena e l’utilizzo dello spazio, del suono e della luce, sono indici di maturità contemporanea e di un approccio unico.»
«MADE IN ITALY» è uno spettacolo che può ormai essere definito “storico” e che fin dal suo debutto è stato accompagnato da consensi unanimi da parte dei critici. Franco Quadri, all'indomani della “prima”, annotava che «A sorpresa dal Veneto, dalla provincia di Verona, ci arriva quest’anno Babilonia Teatri con 'Made in Italy', anteponendo al gusto di raccontare una storia quello di darci un condensato di luoghi comuni, espressioni di intolleranza che denunciano con violenza il disagio di vivere nell’ignoranza supponente e nel culto della banalità al potere nel nostro paese.»
Parlando di Babilonia Teatri, Renato Palazzi commenta invece che «E' raro vedere una nuova realtà capace di uno stile così spiazzante e innovativo, così controcorrente rispetto alle tendenze oggi diffuse. Mentre la maggior parte delle altre formazioni lavora sulla ritualizzazione del quotidiano o sulla sua esasperazione visionaria, loro optano per un pungente autoritratto satirico dell’Italia attuale, coi suoi vizi, le sue cadute di gusto, la sua assenza di valori. Mentre gli altri cercano di intrecciare teatro, danza, arti visive, loro puntano unicamente alla forza creativa ed eversiva della parola.»
Claudia Cannellalo spettacolo è «uno spaccato in forma di invettiva rap sui luoghi comuni dell’italico nord-est malato di sfrenato consumismo, razzista, bestemmiatore e ossessionato da distorti valori pseudo-cattolici e intolleranza leghista (famiglia, matrimonio, figli, tasse, soldi, puttane, immigrati). L’invettiva tiene egregiamente, più cattiva che mai, ampliando il raggio d’azione ai topoi unificanti del Belpaese, dai mondiali di calcio ai funerali di Pavarotti (geniale la registrazione “drammatizzata” di un demenziale servizio tv) alle canzoni nazional-popolari di Venditti.
Vittoria Ottolenghi ravvisa infine in 'Made in Italy' «Una teatralità ilare, ritmi contagiosi, una bella energia comunicativa, originali nel modo di stare in scena: bravi davvero Valeria Raimondi ed Enrico Castellani di Babilonia Teatri per le idee, i modi di realizzarle, la capacità di giocare con intelligenza, spirito critico, molto rigore con parole, oggetti e situazioni.»
organizzazione: Centro servizi culturali S. Chiara