Mascherada dei Ciusi e dei Gobj
Rievocazione di un’antica contesa tra gli abitanti di Trento e Feltre che si contendono la polenta, e deriva da un episodio accaduto nel VI secolo
Dalle ore 19.00
Animazione in attesa della disfida
Ci accompagneranno nell’attesa i “Re 7 minore” che cantano il progetto fiabe di Gigi Soriani.. Il duo Alessandro Bencivenga e Paolo Corrà, animeranno la piazza e coinvolgeranno il pubblico.
Ore 21.00
Mascherada dei Ciusi e dei Gobj
La disfida dei Ciusi e de Gobj è la rievocazione di un’antica contesa tra gli abitanti di Trento e Feltre che si contendono la polenta, e deriva da un episodio accaduto nel VI secolo.
La disfida dei Ciusi e dei Gobj propone la rappresentazione di un'antica contesa tra Trento e Feltre, creando un gioco tra due squadre, che si contendono "la polenta", simbolo delle antiche vettovaglie.
Un po’ di storia
Uno degli appuntamenti tradizionali delle Feste Vigiliane è rappresentato dalla Mascherada dei Ciusi e dei Gobj, rievocazione che trae le sue origini da un episodio storico accaduto nel VI secolo, successivamente ripreso e rappresentato in modi e forme diverse fino alla metà del XIX secolo.
Dimenticata per più di un secolo, la disfida è stata rilanciata dal Comune di Trento a partire dal 1984 con la collaborazione della “Confraternita dei Ciusi e dei Gobj”, gruppo folkloristico costituitosi in forma autonoma nel 1989.
La rievocazione ricorda la strenua difesa di Trento da parte dei suoi abitanti contro gli abitanti di Feltre, i Feltrini, i quali, invitati nel capoluogo dal re Teodorico per collaborare alla costruzione delle mura cittadine, avrebbero saccheggiato i granai durante una tremenda carestia. Ne nacque un’accesa battaglia, che si concluse con la vittoria dei Trentini, i quali riuscirono a scacciare i Feltrini. La Mascherada dei Ciusi e dei Gobj si sviluppa nella lotta tra la fazione dei “Gobj”, in costume grigio-nero, in rappresentanza dei Trentini, aiutati dalle loro donne, le “Strozzere”, e la fazione dei “Ciusi”, i Feltrini in costume giallo/rosso. Al centro della contesa e premio della stessa la polenta, che rappresenta la riserva di cibo della città che deve essere difesa dagli attacchi dei feltrini. Sia i Ciusi sia i Gobj sono coordinati da un re e da tre capitani che dirigono le azioni degli schieramenti. Sotto l’occhio vigile e attento degli “Arbitri”, che devono mantenere la calma e far rispettare le regole del gioco anche infliggendo punizioni e penalizzazioni, le due schiere si contendono la polenta preparata dalle strozzere, disponendosi nel seguente modo: i Gobj formano un cerchio a difesa del paiolo abbrancandosi vicendevolmente alle corde di cuoio saldamente cinte attorno alla loro vita, volgendo le terga al paiolo stesso; al centro del cerchio prendono posto le strozzere, armate di grandi ramazze che servono per difendere la loro polenta dagli assalti. I Ciusi devono disporsi in fila indiana a gruppetti di cinque, per cercare, nel rispetto delle regole del gioco, di rompere la catena degli avversari al fine di rompere il cerchio per conquistare la polenta.
Anticamente potevano partecipare alla Mascherada solamente i Nobili ed i due schieramenti erano composti da circa 150/200 persone. Attualmente il gruppo è composto da circa un centinaio di confratelli. Persegue lo scopo di tutelare e diffondere l’antica “Mascherada” per dare un’immagine nuova e sempre viva di questa rievocazione storica radicata nelle tradizioni della cultura popolare trentina.
A cura della Confraternita dei Ciusi e dei Gobj
organizzazione: Comitato Feste Vigiliane