Musica e spiritualità: la lauda e il Cristianesimo
Termina venerdì 18 dicembre 2015 il ciclo di appuntamenti con l'approfondimento sui compositori e i repertori della musica classica che la sezione staccata del Conservatorio “Bonporti” ha proposto a Riva del Garda per quest'anno.
L'ultimo dei dieci Incontri di Analisi e Composizione 2015 è dedicato al rapporto tra musica e spiritualità nell'espressione della Lauda devozionale, presentata dall'ensemble rinascimentale La Frottola. L'appuntamento, ad ingresso libero, è previsto per le ore 16.00 e sarà introdotto dalla prof.ssa Anna Vildera.
Con questo programma l'ensemble veneto intende offrire un breve compendio attorno alla storia della lauda devozionale in musica, ossia preghiera in poesia e musica, dalle origini fino al XVI secolo, con una particolare attenzione verso la lauda polifonica di ambiente veneto. Le origini della lauda si scorgono nell'ambito della comparsa e dello sviluppo degli ordini mendicanti, che favorì la nascita delle compagnie dei laudensi, confraternite di cristiani che in molte occasioni compilavano un loro proprio libro di laude da cantare, su testi poetici strofici di carattere paraliturgico. Di questi libri, solo due manoscritti sono giunti fino a noi completi di testi e musiche: il Laudario di Cortona e il Laudario Magliabechiano; il primo compilato verso la fine del 1200, il secondo durante il 1300. Si tratta delle più antiche collezioni di testi in lingua volgare. Il materiale musicale è monodico e notato in notazione quadrata. Il tardo secolo XIV ed il primo secolo XV vengono esplorati dal nostro ensemble attraverso la riproposizione di una scelta del materiale contenuto nel Codice Marciano 145, Venezia IX, codice d'ambiente francescano veneto, compilato verso la metà del 1400, che contiene prevalentemente laude a due o tre voci di autori anonimi. Il genere della lauda polifonica, ovvero costruita sulla sovrapposizione di più melodie, nell'ambito della pratica devozionale si stava dunque diffondendo. Venezia, durante i secoli XV e XVI, accolse con fervore questa diffusione. Cantori e strumentisti specificamente ingaggiati dalle “Scuole Grandi” e dalle chiese veneziane, eseguivano le laude in occasione delle diverse festività. Figure rilevanti che composero laude polifoniche in ambito veneto furono Petrus Hedus (1427 – 1504), le cui laude a tre o a quattro voci, sono contenute nel Codice Udine 165 e Innocentius Dammonis (fl. 1488 – c.1532), le cui laude a quattro, cinque e sei voci furono stampate nel 1508 a Venezia da un rilevante protagonista connesso a questo ed altri generi musicali, che fu lo stampatore Ottaviano Petrucci (1466 – 1539), originario di Fossombrone ma attivo a Venezia nei primi anni del ‘500, a cui dobbiamo l’edizione a stampa di un vastissimo repertorio giunto sino a noi.
organizzazione: Conservatorio di musica F.A. Bonporti