Sonata Islands Quartet plays Elvin Jones
Carlo Nicita flute, Emilio Galante flute, Tito Mangialaio Double Bass, Ferdinando Farao drums
Trascrizione e reinvenzione dei capolavori del periodo Blue Note di Elvin Jones, fra fine anni 60 e inizio 70, quando il grande batterista collaborava con Joe Farrell, uno dei più influenti flautisti della storia del jazz. Ferdinando Farao è naturalmente il motore principale di questo progetto. Musicista di frequentazioni internazionali ha fra i suoi più recenti progetti la crezione della Artchipel Orchestra con la quale nel 2012 vince il Top Jazz come “Migliore Formazione Dell’ Anno” mentre nel 2014 ragginge, sempre nel Top Jazz, il 2° posto.
Con Artchipel Orchestra ha suonato nei più importanti festival nazionali e ha collaborato con ospiti straordinari del calibro di Keith Tippett, Julie Tippett, Karl Berger, Ingrid Sertso, Adam Rudolph, Mike e Kate Westbrook. E' di imminente pubblicazione il terzo disco di cui Faraò ha curato, come nei precedenti, tutti gli arrangiamenti. Si tratta di un omaggio alla musica della compositrice e musicista inglese Lindsay Cooper con la partecipazione del leggendario batterista Chris Cutler, suo importante collaboratore per tanti anni. Scrive Farao di Elvin Jones: "Per renderci conto dell'influenza che Elvin Jones ha esercitato sulla storia della batteria jazz basta ascoltare il modo di suonare dei batteristi prima e dopo di lui. Sicuramente Elvin traccia una linea che ha determinato l'evoluzione di questo strumento, nel jazz e non solo. E' un Maestro dal quale, a mio parere non si può prescindere se si vuole suonare con una concezione moderna. La metafora più calzante che può spiegare l'immensità del suo modo di suonare è quella dell'oceano, l'oceano Elvin. Una forza della natura che sviluppa dinamiche e forme sempre diverse, cicliche ma mai ripetitive. Un equilibrio continuo di contrazione e di rilassamento assolutamente unico e inimitabile. E' solido e al tempo stesso morbido, prende forme inaspettate, crea strutture poliritimiche fluide, elastiche, mai meccaniche e con dinamiche straordinarie. Il suo linguaggio trasforma la batteria in una vera e propria orchestra dove tutte le componenti fanno parte di un continuum espressivo senza separazione tra i diversi elementi, che tendono invece ad armonizzarsi completamente. Elvin Jones rappresenta un mare infinito nel quale per me è sempre dolce naufragare."
Ingresso gratuito.
organizzazione: TrentinoInJazz