Fondo Pedrotti, Giovanni
Il fondo si è formato in seguito a un primo acquisto avvenuto nel 1975 consistente in 185 lastre (10 x 15 cm) e al successivo del 1988 relativo a 720 immagini.
975-1988
Fondo Giovanni Pedrotti (1867-1938)
(n.905)
Il fondo si è formato in seguito a un primo acquisto avvenuto nel 1975 consistente in 185 lastre (10 x 15 cm) e al successivo del 1988 relativo a 720 immagini.
Raffigurano, nella maggior parte dei casi, i luoghi dei numerosi viaggi che il loro autore fece a cavallo del secolo, nel periodo tra il 1890 e 1915, sia in Trentino che in Italia. Giovanni Pedrotti fu uno degli illuminati dilettanti che alla fine del secolo scorso usarono la fotografia come taccuino di viaggio per documentare le proprie esperienze di escursioni e viaggi. Appartenne a quel ristretto gruppo di appassionati facenti capo alla S.A.T., fra i quali vanno ricordati i fratelli Carlo e Giuseppe Garbari, Antonio Tambosi e Vittorio Stenico. Questo gruppo era legato oltre che dal comune amore per la montagna anche da ideali irredentistici che volevano il Trentino indipendente dall'Impero austriaco. Pedrotti infatti era uno dei principali referenti dello spionaggio italiano e contribuì non poco attraverso la sua attività, peraltro sempre defilata, all'informazione su fortificazioni e movimenti di truppe; creò, assieme a Cesare Battisti, cartine topografiche delle zone del fronte. Uomo di cultura, etnografo, studioso di toponomastica, membro della Lega Nazionale, del comitato per l'erezione del monumento a Dante Alighieri, ed iscritto alla S.A.T. dal 1886, ne fu presidente tra il 1925 e il 1928. Sono di notevole interesse anche i suoi scritti scientifici per i quali le immagini erano il giusto corredo e testimonianza.
Giovanni Pedrotti si pone per la modernità dell'idea di documentazione fotografica all'avanguardia nel ristretto ambiente culturale del suo tempo.