Fondo S.A.T.
Il fondo consta di 99 lastre del formato 30 x 40 cm., 29 lastre di 18 x 24 cm. e 16 in altri formati: tra gli autori si possono individuare Giuseppe e Carlo Garbari, Enrico Unterveger e Giovanni Pedrotti.
1994
Fondo S.A.T. (1893 - 1915)
(n.145)
Nel comune intento di salvaguardare e rendere fruibili i propri materiali la Società degli Alpinisti Tridentini ha ceduto alla Fototeca del Centro il suo piccolo ma prezioso fondo di 144 lastre fotografiche 1. Esso consta di 99 lastre del formato 30 x 40 cm., 29 lastre di 18 x 24 cm. e 16 in altri formati: tra gli autori si possono individuare Giuseppe e Carlo Garbari, Enrico Unterveger e Giovanni Pedrotti.
La presenza del fotografo-alpinista Vittorio Sella (1859-1943) nel gruppo dell'Ortles Cevedale nel 1887 e nelle Dolomiti Tirolesi, nel 1891, certo non era passata inosservata negli ambienti degli appassionati di montagna. Nella prima spedizione furono eseguite 87 lastre, nella seconda 74, tutte del formato di 30x40 centimetri 2. Nel 1893 anche Giuseppe Garbari incominciò a riprendere le più alte cime della regione, dalla Marmolada all'Adamello. E' probabile, visti anche i comuni interessi che Giuseppe col fratello Carlo abbia guidato il grande fotografo nelle sue spedizioni e presa confidenza con le apparecchiature di grande formato di cui si serviva. Visti poi gli intenti irredentisti della S.A.T., della quale i fratelli erano soci, è ipotizzabile che queste spedizioni facessero parte di un non dichiarato disegno per fornire lo spionaggio italiano di un'ottima documentazione sui confini. Con una macchina simile a quella del Sella, Giuseppe Garbari riprese tra il 1893-1910, parecchie centinaia di vedute d'alta montagna, sia estive che invernali, utilizzando fra i primi il teleobiettivo ottenendone immagini di qualità eccezionale. Il fratello Carlo, alpinista rocciatore, con attrezzature più leggere ottenne risultati ancora più spettacolari in quanto i punti di ripresa erano frutto di conquiste alpinistiche vere e proprie 3. Essi furono i maggiori fotografi di paesaggio di quel periodo e sicuramente influenzarono l'opera successiva dei fratelli Pedrotti che conoscevano le loro grandi lastre in quanto anch'essi soci della S.A.T.