Collezione di cimeli del rifugio Cauriòl in val Sàdole
I cimeli e i materiali esposti nel rifugio provengono dai circostanti monti Cauriòl, Cardinàl, Busa Alta, Canzenàgol, Litegósa e Copolà, teatro di aspri combattimenti tra il 1916 e il 1917.
I cimeli e i materiali esposti nel rifugio provengono dai circostanti monti Cauriòl, Cardinàl, Busa Alta, Canzenàgol, Litegósa e Copolà, teatro di aspri combattimenti tra il 1916 e il 1917.
La maggior parte dei reperti è stata raccolta da Aldo Zorzi e dalla sua famiglia, che per anni ha gestito il rifugio. La collezione si è arricchita nel tempo anche grazie a donazioni degli abitanti di Ziano e della Val di Fiemme.
Tra i reperti esposti si trovano materiali italiani e austro-ungarici: pinze tagliafili Malfatti, canne di fucili Steyr, soprascarpe delle sentinelle in panno o in paglia, una mitragliatrice austriaca Schwarzlose mod. 07/12, una rollmine austriaca. Di particolare importanza, un elmo Farina e alcune pistole lanciarazzi.
Il rifugio è uno strategico punto di partenza per raggiungere diversi siti d’interesse storico: il presidio austriaco di Passo Sàdole (2.066 m), con i ruderi di un ospedale militare, trincee, postazioni e baraccamenti; il complesso difensivo austriaco sulle propaggini sud del monte Cardinàl, a quota 2.318 m; il pozzo austriaco realizzato a nord del Piccolo Cauriòl e il sentiero che risale la parte sommitale (versante nord) di Cima Busa Alta.
La vetta del monte Cauriòl presenta numerosi segni della guerra e offre un superbo panorama sull’intera catena del Lagorai, sulle Dolomiti di Fassa e su Cima d’Asta.
A pochi chilometri dalla Val Sàdole, verso nord est, nella zona di Paneveggio, si trovano i forti austriaci Buso e Dossaccio, costruiti a fine ‘800 per sbarrare la strada a possibili incursioni nemiche ma presto disarmati poiché in posizione arretrata rispetto al fronte.
Questo museo fanno parte della Rete Trentino Grande Guerra che promuove la collaborazione tra quanti coltivano la passione per la storia e la memoria di quelle vicende.