Museo degli usi e costumi della gente trentina
In un ricco percorso espositivo che attraversa 43 sale, il Museo si distingue per l’attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino – legno, ferro, rame, ceramica, tessuti – fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore.
“Ho creato la cassaforte dei trentini, la carta d'identità dei loro valori” dichiarò Giuseppe Šebesta, il fondatore del Museo degli usi e costumi della gente trentina, dando vita al più importante museo etnografico italiano di ambito regionale.
Nato nel 1968 nella suggestiva cornice dell'antico convento agostiniano di San Michele all’Adige grazie alla felice intuizione museografica di Šebesta, il Museo concretizza le idee del fondatore in un ricco percorso espositivo che attraversa 43 sale, snodandosi dal basso verso l’alto in senso elicoidale e articolandosi su 5 livelli, in 25 diverse sezioni. Con più di 12.000 oggetti esposti, tra i quali spiccano le grandi macchine ad acqua, mulino, fucina e segheria veneziana, il Museo si distingue per l’attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino – legno, ferro, rame, ceramica, tessuti – fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore. Prende così forma, tra gli strumenti di lavoro e gli oggetti della vita quotidiana, un lungo racconto per tappe, che getta uno sguardo d’insieme su di un mondo popolare inaspettato, ricco di suggestioni e di creativa ingegnosità.
Il Museo è anche il luogo ideale in cui avvicinarsi alla memoria e alle radici del territorio. All’esposizione permanente il Museo affianca infatti un’intensa attività educativa che, attraverso i servizi educativi, propone circa trenta percorsi didattici a tema e laboratori creativi tematici per tutta la famiglia in diversi momenti dell’anno, oltre a corsi per adulti che insegnano attività ormai poco praticate.
Il Museo è anche casa editrice e importante centro di ricerca, in collaborazione con diversi musei in tutta Europa. Al suo interno, ospita inoltre una biblioteca e una mediateca specializzata con più di 17.000 volumi e funge da centro di studi etnografici per l’intero arco alpino.
Nel periodo primaverile ogni anno la corte del Museo si anima con il Festival dell’etnografia del Trentino, dove “Etnografia trentina in rete”, forte di un centinaio di siti, si presenta in uno spazio di incontro, di scambio e di ascolto in due giorni di festa con un fitto programma di musica, racconti, documentari, giochi, laboratori, costumi, attività artigiane, enogastronomia e tanto altro ancora.
A settembre ormai da diversi anni il chiostro del Museo si illumina per le Notti di San Michele, con il Festival dei burattini in musica diretto da Luciano Gottardi e l’orami tradizionale cena agostiniana per festeggiare il Santo patrono.
Note sull'accessibilità del sito
l Museo ha due ingressi; il principale che conduce al piano terra con portone sempre aperto, largo 192 cm, preceduto da percorso lungo 20 mt (pendenza massima del 10%) a ridosso del quale è possibile la sosta temporanea in automobile; il secondo, nella parte nord dell’edificio, (dove si trovano l’istituto Agrario di S. Michele, la Fondazione E. Mach e i parcheggi indicati) con portone largo 217 cm e gradino alto 8-10,5 cm. Il parcheggio dista 220 mt dall’ingresso principale (percorso con pendenza del 15%) e 100 mt dall’ingresso secondario (percorso pianeggiante). Al piano terra: biglietteria accessibile con la rampa e la porta indicate; bancone alto da 73 a 111 cm; sala 1 (Agricoltura) con due rampe entrambe lunghe 85 cm con pendenza del 3,2%; dal cortile, ingressi alla sala 2 (Mulino ad acqua) e alla sala 3 (Zona ristoro e fucina) rispettivamente con un gradino rispettivamente di 6 e 7 cm; cantine accessibili con gradini.
L’ascensore indicato, che consente di visitare gli altri piani, è un montacarichi ed è raggiungibile dal secondo ingresso:
piano -1, la sala mostra, ferro battuto e fonderia (con rampa lunga 3 metri, pendenza 5%);
piano 0, la Grotta San Michele;
piano 1, i servizi igienici indicati (maniglioni sul lato opposto all’accostamento del wc, lavabo alto 81 cm) e l’aula didattica-cucina;
piano 3, la zona malga visitabile solo in parte; altre sale (apicoltura e zone bosco, carri, segheria e arte legno) raggiungibili con rampe (pendenza del 7,2% e 10%) e dislivelli costituiti da più gradini alti da 15 a 19 cm;
piano 4, la biblioteca preceduta da rampa lunga 146 cm (pendenza 5,7%) e percorribile in parte (presenza di un gradino alto 17 cm); la zona stufe a olle e ceramiche, la zona costumi, bande e religiosità alle quali invece si accede con gradini.
Rilevazioni eseguite dal personale della Cooperativa HandiCREA