Archeologia delle Alpi
Edito dalla Soprintendenza il secondo volume della collana
Le indagini archeologiche più recenti condotte nel territorio tentino sono raccolte nel secondo volume della collana “Archeologia delle Alpi”, edito dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. La pubblicazione, a cura di Franco Nicolis e Roberta Oberosler, presenta le attività di studio, ricerca, tutela e valorizzazione della Soprintendenza attraverso contributi e approfondimenti degli archeologi, ai quali si aggiungono quelli di collaboratori e di studiosi di altre istituzioni scientifiche di grande valore culturale.
"La pubblicazione degli esiti delle attività di studio, ricerca, tutela e valorizzazione della Soprintendenza non rientra nel novero delle scelte di natura discrezionale ma si inquadra, a pieno titolo, fra i compiti istituzionali- spiega Franco Marzatico. - Da una parte si tratta infatti della necessità, con profonde implicazioni di ordine professionale e "morale", di rendere accessibili al mondo degli specialisti i dati acquisiti, per alimentare il dibattito scientifico e accrescere le conoscenze.
D'altra parte, secondo i principi della trasparenza, la pubblicazione delle iniziative portate a termine, in corso
d'opera o progettate dalla Soprintendenza, risponde anche all'esigenza di prestare la dovuta attenzione alle impostazioni di pensiero presupposte dal termine “accountability”.
In effetti, i contribuiti pubblicati, per quanto suscettibili di valutazioni discordanti nell'ambito del dibattito scientifico, "danno conto" sia delle responsabilità tecniche e scientifiche, sia di quanto effettuato, con l'impiego di risorse pubbliche, a favore del patrimonio culturale e della ricerca.
La presentazione dei risultati di scavi e di indagini, pur nella consapevolezza che i linguaggi specialistici adottati in questo genere di prodotto editoriale sono rivolti agli “addetti ai lavori”, per la ricerca specializzata e per l'alta formazione, può comunque favorire nelle comunità locali la crescita dell'attenzione e delle sensibilità nei confronti dei beni archeologici del territorio. Con i necessari adeguamenti sul piano della comunicazione, i dati raccolti si prestano infatti ad essere utilizzati anche nell'opera di divulgazione e di valorizzazione. E nel discusso rapporto fra “micro e macro storie” non va trascurato come tutte le informazioni rese pubbliche, comprese quelle apparentemente meno rilevanti, concorrano a costituire quel tessuto connettivo che permette di proporre, su solide basi, quadri interpretativi e opere di sintesi.
La pubblicazione dei risultati delle ricerche rappresenta dunque un strumento indispensabile per la costruzione della visione retrospettiva del Passato e per consolidare o avviare relazioni costruttive con il territorio, considerate le ricadute positive della circolazione delle informazioni sui versanti della consapevolezza storica, della tutela e della valorizzazione. Non a caso l'edizione di report, per lo più a cadenza annuale, è una consuetudine diffusa delle soprintendenze, non solo a livello nazionale. Si può infine osservare che disporre di uno strumento editoriale significa anche potere accrescere il patrimonio librario attraverso gli scambi con altre realtà che operano nel
settore, mettendo a disposizione dei fruitori interni ed esterni della biblioteca specializzata in archeologia intitolata a Pia Laviosa Zambotti nuove pubblicazioni che contribuiscono ad aggiornare le conoscenze e le impostazioni metodologiche del lavoro di ricerca, studio, tutela, conservazione e valorizzazione che sta in capo alla Soprintendenza. A quanti hanno operato per realizzare questo nuovo numero della rivista va dunque un sentito ringraziamento, con la speranza che anche in futuro possano seguire nuovi aggiornamenti a disposizione della comunità scientifica e degli appassionati di archeologia".
ulteriori info ufficio stampa Pat
21/10/2016