Il calzolaio
Al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina una nuova sezione dedicata agli oggetti che si usavano nelle botteghe dei calzolai
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina nel corso del tempo ha sempre cercato di rinnovare la sua esposizione permanente, con nuovi allestimenti e con ampliamenti.
Grazie al progetto di Servizio Civile Universale Provinciale “Catalogare i beni culturali”, con il coordinamento del dott. Luca Faoro, Nicol Zatelli in collaborazione con Giulia Marchesoni, Stefania Rossi ed Eleonora Monte, quattro giovani che sono al termine del loro anno di Servizio Civile al Museo, è stata aperta nei giorni scorsi una nuova sezione dedicata al calzolaio, allestita nel bovindo del primo piano.
Sono in mostra gli oggetti che si usavano un tempo nelle botteghe dei calzolai: forme di legno sulle quali realizzare la scarpa, trincetti per tagliare il cuoio, lesine per bucarlo, lisce per lisciarlo, martelli, pinze, chiodi, una macchina da cucire, i bussetti per lucidare le suole e i tacchi, e altro ancora. Questi oggetti appartenevano a calzolai di Cognola, San Michele all’Adige, Rovereto e Nogaredo.
Interessante anche la cassetta a scomparti appartenente a un ciabattino ambulante di Tuenno, con contiene chiodi, brocche e strumenti necessari per la riparazione delle scarpe, che veniva effetuata di casa in casa.
Non manca uno spazio dedicato agli attrezzi usati nella realizzazione delle suole di legno per zoccoli e scarpe (sgàlmere, dàlmedre, dàlbere, cóspi), un tempo le calzature più comuni. Accanto agli stadi di lavorazione della suola, si possono vedere, tra l’altro, un banco con coltello, un’ascia a doppio tagliente, alcune sgorbie, un incavatore e i rinforzi in ferro che venivano applicati per prevenire l’usura del legno. Si tratta di oggetti provenienti in prevalenza dalla valle dei Mòcheni e dalla val di Fiemme.
(ufficio stampa Museo usi e costumi della gente trentina)
07/09/2017