Approvato il ddl 10 ottobre 2016, n. 162 in materia di cultura
Salvaguardia dell’autonomia dei musei provinciali, conferenza dei presidenti dei consigli di amministrazione dei musei e conferenza dei direttori dei musei del Sistema museale trentino; figura dei mediatori culturali territoriali; collaborazione con OCSE: ecco i principali aspetti
La salvaguardia dell’autonomia dei musei provinciali con il mantenimento dei tre Cda in essere; la definizione della conferenza dei presidenti dei consigli di amministrazione dei musei e della conferenza dei direttori dei musei del Sistema museale trentino; l’istituzione della figura dei mediatori culturali territoriali; la collaborazione con OCSE per sviluppare specifici percorsi formativi connessi ai processi di valorizzazione anche economica dei beni culturali in un contesto locale.
Sono questi i principali aspetti del disegno di legge 10 ottobre 2016, n. 162, approvato ieri dal Consiglio provinciale, che apporta modifiche di rilievo alla legge provinciale sulle attività culturali n. 15/2007 e alla legge provinciale sui beni culturali n.1/2003. Partito con una connotazione poi profondamente rivista in commissione, è stato approvato anche grazie alla disponibilità al dialogo sin dall’inizio manifestata dall’assessore Tiziano Mellarini, che ha sempre affermato che “la cultura non è della Giunta o di una maggioranza ma di tutti”. Sorretto dall’idea iniziale di creare tre poli che dovevano fungere da soggetto aggregatore e di coordinamento dell’attività dei musei costituenti il Sistema museale trentino, il ddl è approdato a delineare tra di essi una dimensione di coordinamento e di programmazione.
In particolare, è stata trovata l’intesa su un’ipotesi legislativa che salvaguardasse l’autonomia dei musei provinciali, mantenendo i tre cda in essere (Muse, Mart, Museo degli usi e costumi della gente trentina), con la riduzione però dei membri di ciascuno da 5 a 3. Vengono inoltre definite due entità che prima non esistevano: la conferenza dei presidenti dei consigli di amministrazione dei musei (o qualora non previsto un soggetto equivalente) e la conferenza dei direttori dei musei del Sistema museale trentino (testo novellato art. 23).
I musei del Sistema museale trentino sono ora chiamati a partecipare attivamente alla definizione, da un lato, per quanto riguarda i presidenti, degli indirizzi di politica museale (art. 3 novellato) . Dall’altro lato, i presidenti sono chiamati a esprimersi in ordine alle proposte di attività e di politica tariffaria definite dalla conferenza dei direttori (comma 6 e 7 dell’articolo 23).
La conferenza dei presidenti diventa un organo consultivo della Giunta provinciale in materia di politica museale. Fornisce inoltre il parere in ordine agli indirizzi di politica museale definiti dalle linee guida, mentre alla conferenza dei direttori è demandata la definizione della programmazione coordinata per quanto riguarda le attività e la politica tariffaria del Sistema museale trentino. È altresì previsto che le proposte licenziate dalla conferenza dei direttori e approvate da quella dei presidenti costituiscano il principale elemento di riferimento per la definizione dei programmi di attività dei singoli enti del Sistema museale.
Oltre a quanto detto, l’ordinamento dei musei della Provincia, fa salvi anche i profili giuridici preesistenti dei musei stessi, rimanendo invariate le prerogative sia dal punto di vista organizzativo sia dell’autonomia finanziaria.
Vengono altresì definite con precisione (art. 19 bis del ddl) le funzioni svolte dalla Provincia a favore dei propri musei per la realizzazione del Sistema museale integrato, assegnando alla Provincia stessa compiti di carattere trasversale. Si tratta principalmente di funzioni che riguardano il personale, la gestione dell’attività contrattuale, la promozione del Sistema museale trentino e gli indirizzi in ordine alla gestione delle aree commerciali. Passa inoltre alla Provincia la manutenzione ordinaria degli immobili, che si somma a quella straordinaria già di sua competenza, prefigurando in tal modo una serie di possibili e potenziali economie.
Gli altri due elementi di altrettanto rilievo previsti dal ddl approvato, oltre a quelli inerenti alle industrie creative e al sistema bibliotecario, riguardano i tirocini formativi e di orientamento (art 19 bis). L’obiettivo è di creare opportunità formative sul campo per studenti e neolaureati, nell’ambito delle intese che già esistono tra Provincia e Università di Trento. La novità principale riguarda l’istituzione dalla figura dei mediatori culturali territoriali. Il ddl disciplina anche in materia di rapporti di collaborazione previsti dal protocollo di intesa con OCSE per sviluppare specifici percorsi formativi connessi ai processi di valorizzazione anche economica dei beni culturali in un contesto locale. (articolo 19 ter, comma 2)
Da mettere in luce infine l’importante lavoro di revisione e manutenzione sulle norme della l.p 1/2003, che tiene conto sia degli interventi di carattere organizzativo sia di adeguamento alla normativa nazionale che nel tempo si sono succedute in materia di beni culturali, di patrimonio archivistico e toponomastica, sia della possibilità per i musei della Provincia di autorizzare il prestito delle collezioni di propria competenza.
05/10/2017