La rete dei musei della Grande Guerra in Trentino
Lungo il fronte trentino della Grande Guerra, ai piedi di montagne disseminate di fortificazioni e trincee, sorgono numerosi musei dedicati alla Prima guerra mondiale.
Lungo il fronte trentino della Grande Guerra, ai piedi di montagne disseminate di fortificazioni e trincee, sorgono numerosi musei dedicati alla Prima guerra mondiale.
Custodiscono materiali e immagini che ricordano una vicenda che ha segnato in modo profondo il territorio, la popolazione e il paesaggio. La loro presenza diffusa sul territorio attesta l’interesse che la storia della Prima guerra mondiale ha conservato in Trentino nel corso del tempo.
A distanza di cento anni, questi luoghi ci permettono di riscoprire le tracce di quei tragici eventi.
Questi musei fanno parte della Rete Trentino Grande Guerra che promuove la collaborazione tra quanti coltivano la passione per la storia e la memoria di quelle vicende.
Dallo Stelvio all’Adamello, dal Lago di Garda ai monti della Vallagarina, dal Pasubio agli Altipiani Cimbri, dal Lagorai alla Marmolada, il Trentino è stato uno dei teatri più contesi del fronte italo-austriaco.
Chiunque ne percorra le valli e le cime, incontra ancora oggi numerose tracce delle vicende belliche: solchi di trincee, crateri di esplosioni, resti di baracche, gallerie, segni della Prima guerra mondiale che hanno trasformato e caratterizzato il paesaggio.
Alla fine della guerra, i campi di battaglia hanno continuato a restituire oggetti e materiali: armi, filo spinato, elementi della dotazione individuale dei soldati.
A distanza di anni quegli stessi oggetti, riemersi sul fondo delle trincee, nei ghiaioni, sui ghiacciai o magari conservati nelle case, sono stati raccolti ed esposti nei musei, sorti come “luoghi della memoria”.
I musei trentini della Grande Guerra sono realtà diverse fra loro per dimensioni e specializzazioni. Non tutti sono dedicati in maniera esclusiva alla memoria della guerra, ma tutti se ne occupano esponendo materiali, conservando documenti, curando mostre e ricerche.
Dal 2009 questi 19 fanno parte della Rete Trentino Grande Guerra, che riunisce soggetti pubblici e privati impegnati nel recupero e nella valorizzazione e del patrimonio storico trentino legato alla Prima guerra mondiale.
Il circuito dei musei, il cui coordinamento è affidato al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, è nato per dare forza al ruolo dei musei sul territorio e sostenere la loro offerta culturale, favorendo la realizzazione di azioni comuni di valorizzazione e progetti condivisi.
Ecco l'elenco dei musei:
1 Museo “Pejo 1914–1918. La guerra sulla porta”
2 Museo della Guerra di Vermiglio
4 Museo della Guerra Bianca Adamellina “Recuperanti in Val Rendena” - Spiazzo
5 Museo della Grande Guerra in Valle del Chiese - Bersone
6 Museo Garibaldino e della Grande Guerra - Bezzecca
7 MAG Museo Alto Garda - Riva del Garda
8 Museo Storico Italiano della Guerra - Rovereto
9 Museo Forte Belvedere-Gschwent - Lavarone
10 Centro Documentazione Luserna
11 Mostra permanente della Grande Guerra in Valsugana e sul Lagorai - Borgo Valsugana
12 Mostra permanente della Grande Guerra sul Lagorai - Caoria
13 Collezione di cimeli del Rifugio Cauriol – Ziano di Fiemme
14 Mostra permanente “Sul fronte dei ricordi” - Moena
La fortezza austro ungarica fu realizzata tra l'anno 1860 e 1861 a una quota di 1.538 m s.l.m. allo scopo di controllo e difesa dell'ultimo tratto della strada per il valico
I cimeli e i materiali esposti nel rifugio provengono dai circostanti monti Cauriòl, Cardinàl, Busa Alta, Canzenàgol, Litegósa e Copolà, teatro di aspri combattimenti tra il 1916 e il 1917.
All'interno della Rocca di Riva del Garda, antico castello medievale a specchio sul lago, ha sede il Museo con le sue tre sezioni permanenti, gli spazi riservati alle mostre temporanee e il percorso-laboratorio INvento rivolto ai più piccoli e alle famiglie.
Alla categoria di campi di battaglia semisconosciuti apparteneva fino a qualche anno fa la catena montuosa del Lagorai: le "Fassaner Alpen" dell'imperialregia cartografia austroungarica
Il museo è stato realizzato proprio tra le mura della casa che diede i natali al futuro statista. Da qui iniziò la sua storia e da qui riparte oggi un percorso tra passato e futuro, che, grazie alle innovative potenzialità tecnologiche offerte dal presente, accompagna il visitatore alla scoperta della affascinante vicenda politica e umana di De Gasperi.
Fondato nel 1927 dall’ingegnere Gianni Caproni (1886 – 1957) e dalla moglie Timina Guasti, è il primo museo aziendale sul suolo nazionale e il museo aeronautico più antico al mondo.
Le Gallerie sono due ex tunnel stradali che, dall’ottobre del 2007, sono stati riconvertiti in spazio dedicato principalmente alla storia e alla memoria.
Dopo esserne stato geloso custode per quasi un secolo, il ghiacciaio della Marmolada, subendo un forte regresso, ha restituito poco alla volta le tristi testimonianze appartenute a quei combattenti.
Espone una ricca collezione di materiali bellici, divise e reperti provenienti dai ghiacciai dell’Adamello, oltre a significative ricostruzioni di ambienti di vita austro-ungarici e italiani in alta montagna. Nelle vetrine numerosi oggetti e testimonianze della vita quotidiana dei soldati in trincea e dell’esperienza della guerra bianca.
Il museo, curato dall’associazione culturale “Mostra Museale Permanente della Guerra Bianca Adamellina 1915-1918” raccoglie materiali emersi dai ghiacciai dell’Adamello-Carè Alto e documenti, cimeli e fotografie relative alla “guerra bianca”.
Il museo presenta la collezione di reperti e cimeli di Emilio Serra, che per circa quarant'anni ha svolto una costante attività di ricerca sulle montagne della Valle di Sole, teatro di aspri combattimenti dal giugno 1915 all'ottobre 1918.
Realizzato tra il 1909 ed il 1912 operava assieme a forte Cherle- San Sebastiano.
Organizzato su due piani, al piano terra ospita la sezione risorgimentale, mentre il primo piano è dedicato alla Prima e alla Seconda guerra mondiale.
All'interno è raccolta, in sintetiche rassegne, la storia del Corpo degli alpini, dalla sua fondazione ai giorni nostri, mentre trofei, armi e cimeli sono esposti tra le singole nicchie e nelle vetrine
Il museo conserva oggetti, documenti e fotografie relativi alla “guerra bianca” combattuta sulle montagne della val di Sole e della val di Pejo. I materiali provengono dai monti e dai ghiacciai dell’Ortles-Cevedale e sono stati raccolti dal museo o donati da privati.
Il Museo storico Italiano della Guerra, la cui sede si trova nel quattrocentesco Castello di Rovereto, fin dalla sua costituzione nel 1921 è uno dei principali musei italiani dedicati alla Prima guerra mondiale
Il museo espone una ricca collezione di armi, munizioni e divise, ma anche oggetti di uso comune, della vita del soldato, oltre a documenti e fotografie che illustrano il fronte e le vicende del territorio moenese nel corso della guerra
La Fondazione raccoglie e conserva documenti storici di varia natura che abbiano riguardato, nel passato, il paese di Luserna